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Cancro e ritmo sonno-veglia

Stravolgere i ritmi sonnoveglia potrebbe influire negativamente sul sistema immunitario, indebolendolo, e "facilitare" l'insorgenza di un tumore. Lo dice uno studio pubblicato sul Journal of Pineal Research in cui i ricercatori hanno dimostrato come interrompere la naturale alternanza fra giorno e notte renda le persone più vulnerabili a subire danni al Dna in porzioni genetiche collegate al cancro e, contemporaneamente, renda meno efficaci i meccanismi di riparazione del Dna stesso.

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Optima Valore Salute in farmacia

Nel numero di Ottobre 2021:

  • Speciale Valore Salute: Tumore al seno, le armi per vincere.
  • Dossier: Questioni di pancia.
  • Gli amici del cuore.
  • Gli alleati del sistema immunitario.
  • I tesori dell'Autunno.
  • Ottobre in bellezza.
  • L'ABC dei farmaci: Colecalciferolo.
  • Calcio nel buio.
  • Ricette d'umore e colori: Vellutata d'autunno.
  • Gatti e lettiera.

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1 bicchiere al giorno...

Un consumo quotidiano moderato di alcol (1 bicchiere per le donne e 2 per gli uomini) è stato associato ad un minor rischio di morire per malattie cardiovascolari rispetto a chi non beve o beve troppo. È quanto sostiene uno studio presentato alla 70esima sessione scientifica annuale dell'American College of Cardiology, secondo cui l'attività cerebrale correlata allo stress sarebbe maggiore nei non bevitori e in chi beve eccessivamente.

immagine Cancro: l'importanza della prevenzione

Cancro: l'importanza della prevenzione

In occasione del recente lancio del nuovo spot LILT, con protagonista l'attore Alessio Boni, il Presidente della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Francesco Schittulli, ha ricordato come "il cancro può diventare una patologia sempre più guaribile (oltre che curabile): se tutti applicassimo le regole della prevenzione, ovvero mangiare sano, fare movimento, dire no al fumo, prendere il sole con moderazione e fare periodicamente visite di controllo, la mortalità per tumore potrebbe ridursi di oltre il 30%".

immagine Intestino irritabile per 2 persone su 10

Intestino irritabile per 2 persone su 10

La Sindrome dell'intestino irritabile (IBS) colpisce circa 2 persone su 10 in Italia e nel mondo, in prevalenza donne e, recentemente, anche giovani adulti. Secondo uno studio pubblicato su Nature si manifesta spesso dopo i pasti; anche se le sue origini non sono ancora chiare, i cambiamenti delle abitudini alimentari e della qualità dei cibi sono tra i fattori scatenanti, insieme alle infezioni gastrointestinali (20% dei casi). La terapia prevede un approccio olistico che unisce farmaci, probiotici, interventi nutrizionali e, nei casi con forte componente psicosomatica, psicoterapia.

immagine Combattere l'emicrania con lo stile di vita

Combattere l'emicrania con lo stile di vita

Piccole modifiche comportamentali possono massimizzare gli effetti delle terapie per l'emicrania. Lo affermano i neurologi Licia Grazzi (Centro Cefalee dell'Istituto Neurologico Carlo Besta, Milano) e Paul Rizzoli (Brigham and Women's Faulkner Hospital, Boston) sulle pagine di Nature Review Neurology. Due studi, condotti in Olanda e in Italia durante il lockdown, hanno mostrato come l'utilizzo regolare di diari elettronici per tenere traccia delle crisi e sessioni di mindfulness on-line, abbiano inciso in modo positivo sulla malattia.

immagine L'intelligenza artificiale per gli impianti dentali

L'intelligenza artificiale per gli impianti dentali

L'intelligenza artificiale può essere impiegata anche per prevedere l'efficacia della terapia per la perimplantite, una malattia molto diffusa, simile alla parodontite, che può portare alla perdita dell'impianto dentale. Lo ha dimostrato uno studio pubblicato sulla rivista Theranostics e condotto presso la University of Michigan School of Dentistry. Gli autori hanno introdotto un algoritmo in grado di prevedere l'esito delle cure della perimplantite, calcolando i batteri presenti in sede e la tipologia e la concentrazione delle cellule immunitarie.

immagine Google diagnostica 288 malattie

Google diagnostica 288 malattie

Dermatology Assist di Google è un nuovo strumento diagnostico capace di riconoscere e diagnosticare 288 malattie di pelle, capelli e unghie, solo da una foto caricata sulla app e qualche domanda a cui rispondere. Si tratta della risposta piuttosto concreta di Google ai 10 miliardi di ricerche on-line effettuate ogni anno su questo tema. La app ha ricevuto il marchio CE per l'uso in Europa ed è stata sottoposta a trial clinici, ma vale sempre la pena ricordare che nessuna intelligenza artificiale potrà mai sostituirsi al giudizio professionale di un dermatologo in carne ed ossa.

immagine L'Alzheimer nel sangue

L'Alzheimer nel sangue

Ad oggi la procedura clinica standard per diagnosticare l'Alzheimer prevede un prelievo invasivo di liquido cerebrospinale a livello lombare per rilevare livelli anomali di specifiche proteine. Il progetto SensApp, finanziato dall'Unione Europea, si propone l'obiettivo ambizioso di un'alternativa rapida e non invasiva come l'analisi del sangue. Diversi team di scienziati in Europa stanno lavorando allo sviluppo di un super-sensore, utilizzabile anche in altri campi della medicina laddove si cercano anticorpi molto diluiti (ad es. in oncologia, per malattie cardiache e legate allo stress o al Covid-19), che il prossimo anno entrerà in una fase di test.

immagine Mini-cuori da laboratorio

Mini-cuori da laboratorio

Grazie al lavoro dei ricercatori dell'Istituto di biotecnologia molecolare dell'Accademia delle scienze austriaca (Imba), coordinati da Sasha Mendjan, sono stati creati dei cuori in miniatura che permettono di studiare in laboratorio lesioni o malformazioni cardiache congenite. Questi cosiddetti "cardioidi" aprono la via ad una rivoluzione nello studio delle malattie cardiovascolari e nella riparazione delle lesioni provocate dall'infarto.

immagine Più PC, più secchezza oculare

Più PC, più secchezza oculare

Secondo gli esperti dell'AIMO (Associazione Italiana Medici Oculisti), l'occhio secco è una delle principali richieste per una visita oculistica. Si tratta, infatti, di una condizione molto frequente, che interessa il 30% della popolazione dopo i 50 anni, a prevalenza femminile (per ragioni ormonali) ed è aggravata dall'assunzione di terapie farmacologiche (ansiolitici e antidepressivi) e da determinate abitudini lavorative, come il trascorrere più di 4 ore al giorno davanti al PC. Secondo i più recenti studi, infatti, ben il 90% degli utilizzatori di computer lamenta questo disturbo.

immagine Bere latte non aumenta il colesterolo

Bere latte non aumenta il colesterolo

Il consumo regolare di latte non è associato con livelli aumentati di colesterolo. Non rappresenta, quindi, un problema significativo per quanto riguarda il rischio di malattie cardiovascolari pur aumentando lievemente l'indice di massa e il livello di grasso corporei. Lo evidenzia una ricerca sui dati relativi a circa 1,9 milioni di persone dell'Università di Reading, pubblicata sull'International Journal of Obesity.

immagine #sereninsieme contro le malattie renali

#sereninsieme contro le malattie renali

Ricevere una diagnosi di malattia renale può essere una sfida, sia per il paziente che per le persone che lo circondano. La Fondazione italiana del rene (Fir Onlus) e la Società italiana di nefrologia (Sin) in occasione dell'ultima Giornata mondiale del rene hanno lanciato la campagna divulgativa #seRENInsieme, con tre focus: vaccini, stili di vita, vivere bene con la malattia renale. Basta un controllo annuale per diagnosi precoci e rallentamento della progressione della patologia.

immagine Una popolazione di nonni

Una popolazione di nonni

L'Italia è il Paese più longevo d'Europa, con 14 milioni di over-65 (pari al 22,8% della popolazione) e più di 15mila ultracentenari. Questo trend in costante aumento è il riflesso di diversi fattori positivi (tra i quali un sistema sanitario nazionale d'eccellenza, una cultura che tutela gli anziani e un corretto stile di vita alimentare), ma porta con sé anche aspetti preoccupanti, come evidenziato dalla pandemia. Ecco perché l'OMS ha lanciato il programma 'Decade of Healthy Ageing 2020-2030' per richiedere a tutti i protagonisti della sanità un impegno concreto a favore delle comunità e degli individui senior.

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Sport anti-depressione in pandemia

Se durante il lockdown le persone avessero potuto mantenere alti i livelli di attività motoria, si sarebbero potuti evitare fino al 21% dei casi gravi di ansia o depressione. È il risultato dell'indagine 'Io conto 2020' condotta fra 18.120 studenti e dipendenti delle Università di Pisa, Firenze, Torino, Genova e Messina, pubblicato sulla rivista scientifica Plos One. Emerge, inoltre, che chi è riuscito a praticare con continuità attività fisica ha avuto un rischio ridotto del 20%, mentre chi l'ha interrotta ha rischiato un 50% in più.